Intervista a Francesco Sansone

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  1. cimini89
     
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    Qui di seguito l'intervista a Francesco Sansone a cura del Vice capo Tonia.


    Domanda: Ciao Francesco! Innanzitutto ti ringrazio per la tua disponibilità e ti faccio i miei complimenti per il Blog “Il mio mondo espanso” ma soprattutto per i libri che tu hai scritto. Sappiamo di te che sei nato a Palermo, sei un Blogger e curi personalmente i tuoi Blog e il tuo canale YouTube. Hai scritto due libri “Io: nella gioia e nel dolore” e “OLTRE L’EVIDENZA - Racconti di vita…Gay”. Oltre a tutto questo che fai nella vita? Chi è Francesco Sansone?

    Risposta: Hai detto tutto tu… Mi consoci meglio di me (ride ndr). A parte gli scherzi, di solito ho grandi difficoltà nel rispondere a questa domanda perché in se’ ha così tanti significati che non so mai cosa dire. Pertanto mi limito a rispondere che sono semplicemente un ragazzo che ha preso coscienza della sua omosessualità e cerca di mettere a servizio degli altri la sua esperienza e le sue conoscenze per evitare che altri ragazzi vivano l’inferno che ho vissuto io.

    D: Curi tre Blog: “Il mio mondo espanso”, “Il mondo espanso del cinema Gay”, “Il mondo espanso dei romanzi gay” e il canale YouTube; all’interno dei quali le persone trovano consigli letterari e televisivi. Da dove nasce quest’idea interessante?

    R: La domanda giusta da fare è: “Da chi nasce l’idea?” I blog, infatti, sono un’idea Giovanni, il mio compagno. Ė stato lui, qualche anno fa, a consigliarmi di aprire uno spazio sul web dove pubblicare i miei lavori. Ha sempre creduto più di me nelle mie capacità e senza di lui tutto questo non ci sarebbe mai stato. Col tempo poi i blog si sono evoluti e adesso hanno una linea editoriale tutta loro, ma se non fossi stato convinto dal mio compagno, che fra l’altro ne cura la grafica, oggi non starei vivendo quest’avventura e non mi troverei a rispondere a questa domanda.

    D: Qual è stato il fattore che ti ha portato alla scrittura?

    R: Ma sai, io ho sempre scritto. Da che ho memoria ho sempre avuto la penna in mano. Scrivere è una parte di me, qualcosa che mi appartiene e che mi viene naturale. Cresce con me e si perfeziona con me. Scrivere mi serve a sfogarmi, a informare, ad aiutare e, sempre ammesso che ci riesca, a emozionare chi ha modo di leggere ciò che riverso sulla carta, o meglio su un documento word. (ride ndr)

    D: Come ti senti e cosa provi quando ti siedi e ti concentri sulla scrittura?

    R: Entro in un’altra dimensione. Riesco a non sentire più quello che mi gira attorno. Quando scrivo sto bene, mi sento in contatto con me stesso e non penso a nient’altro che mettere nero su bianco i mie pensieri e le mia emozioni. Spero che questo non cessi mai ma, se così non fosse, credo che smetterei. Non ha senso scrivere qualcosa senza sentire il fuoco dentro che lo alimenta.

    D:Il tuo primo libro “Io: nella gioia e nel dolore” parla di te. Sono pagine dei tuoi diari che hai scritto nell’età dell’adolescenza e che hai deciso di riprendere in mano e farle conoscere a persone a te estranee. Qual è stato il fattore che ti ha portato a riprendere in mano i tuoi diari e a trasformarli in un libro? E soprattutto perché hai scritto della tua vita in questo libro?

    R: Ma perché mi rendevo conto che non c’erano in giro abbastanza libri che riportassero le fasi con cui un adolescente deve fare i conti quando si rende conto di essere gay. Credo che far leggere quelle paure che assalgono un giovane permetta di affrontare meno dolorosamente il tutto e soprattutto permetta di non sentirsi i soli. In quel periodo in molti credono di essere i soli e si chiudono a riccio, ma non è così e chi c’è passato deve fare il possibile per evitare che le nuove generazioni di gay si trovino a vivere nella paura della solitudine.

    D: Ho letto e apprezzato molto “Io: nella gioia e nel dolore”, quanto è stato difficile per te riprendere i tuoi diari, ma soprattutto far pubblicare un libro che sai già in partenza verrà letto da persone a te sconosciute?

    R: Sai, lì per lì nulla. I problemi me li sono fatti, e continuo a farmeli ancora adesso. Non riesco a leggere più certi passaggi e la scrittura di quei tempi non mi piace affatto. Per non alterare le emozioni ho deciso di non cambiare nulla e riportare fedelmente le parole e lo stile che avevo usato nei diari di carta. Oggi, col senno di poi, non lo rifarei più. Non dico che non metterei più a servizio degli altri la mia esperienza, però non lo rifarei più in quel modo.

    D: Com’è cambiato il Francesco di ieri dal Francesco di oggi? C’è ancora qualcosa del “vecchio” Francesco nel “nuovo” Francesco?

    R: Credo di esser cambiato molto e, spero di non passare per presuntuoso, anche in meglio e questo è anche merito del mio compagno. Senza Giovanni non so dove sarei oggi e in che stato. Prima del suo arrivo nella mia vita, mi sono lasciato andare e ho toccato il fondo. Lui non mi ha solo ridato la gioia dopo tanto dolore, bensì mi ha dato la possibilità di conoscere l’amore e di apprezzare quello che la vita ha in serbo per me. Quindi se dico che oggi sono cambiato in meglio è perché grazie a lui ho capito quanto di bello ho da prendere dalla vita e quando ho da dare a chi mi sta accanto.

    D: Qual è stata la reazione delle persone a te vicine quando è uscito “Io: nella gioia e nel dolore”?

    R: Delle più svariate. Mia madre, ad esempio, non è riuscito a leggerlo. I miei amici lo hanno amato. Anche le persone che non conoscevo l’hanno trovato importante perché racconta senza troppi giri di parole le cose per quello che sono. Confesso che ricevere i pareri altrui su questo libro mi spaventa sempre tanto. Non so se dipenda dal fatto che è così distante dall’Io di oggi o perché è così privo di filtri, sta di fatto che quando so che c’è qualcuno lo legge vado sempre in agitazione.

    D: All’interno de “Il mio mondo espanso” c’è la rubrica “Racconti di vita..Gay” in cui dai spazio ai ragazzi di raccontare la loro storia, le loro esperienze in modo da confrontarsi tra loro. Perché la decisione di aprire questa rubrica?

    R: Per lo stesso motivo per cui ho dato alle stampe la mia storia. Il web ormai fa parte della nostra quotidianità e per qualsiasi cosa ci si rivolge al dio google. Sono contento che sia diventata una rubrica amata dai lettori, perché da forza alla mia idea che il confronto con le storie altrui è importante per tutti.

    D: Cosa ti ha spinto a trasformare in libro le storie raccolte all’interno della rubrica “Racconti di vita..Gay” da cui prende il nome il libro “OLTRE L’EVIDENZA – Racconti di vita…Gay”?

    R: In realtà non l’ho deciso io. Il libro è nato per caso. Quando Chiara Cazzato, proprietaria della Tempesta editore, mi ha contattato perché aveva intenzione di dare vita a un libro che raccogliesse le testimonianze di alcuni omosessuali, sono stato molto contento perché sapevo che sarebbe arrivato anche alle persone che non sono avvezze a leggere su internet. Così ci siamo messi al lavoro ed è nata quest’opera di cui sono davvero orgoglioso. Inoltre devo ringraziare Paolo Vanacore, scrittore e regista teatrale e autore del libro “Donne Romane – Storie al margine sotto l’argine” per aver scritto la prefazione e Giovanni Trapani per aver realizzato la sua bellissima copertina.

    D: In “OLTRE L’EVIDENZA – Racconti di vita…Gay” hai raccolto 13 storie di ragazzi che hanno voluto raccontare la loro esperienza. Ci sono un paio di storie che mi hanno veramente colpito e mi sono posta una domanda: “perché le persone reagiscono così quando scoprono che un ragazzo/a è omosessuale?” Questa stessa domanda adesso la giro a te. Perché?

    R: Le risposte potrebbero essere tante: la morale cattolica, l’ignoranza – intesa come non conoscenza – e il pregiudizio, ma anche l’arroganza di credersi nel giusto solo perché si è bianco-cattoli-eterosessuale. Purtroppo la maggior parte della gente non capisce che non si può avvalere del diritto di dire a qualcun altro che è contro natura solo perché differente. Finché questa convinzione continuerà a persistere in certe persone, soprattutto in quelle che si occupano di fare politica nel Paese, la condizione degli omosessuali non cambierà mai.

    D: Ti rispecchi in una di queste storie?

    R: In quasi tutte. Seppur diverse, in ognuna ho trovato un po’ di me. Certo ci sono alcune che mi hanno colpito più di altre, ma ognuna ha lasciato il segno dentro e ognuna mi ha insegnato qualcosa.

    D: Cosa rappresentano per te questi due libri? Che messaggio vuoi trasmettere ai tuoi lettori, o meglio cosa pensi che loro possano recepire da essi?

    R: Questi libri rappresentano una parte di me, sono un mio frutto e in quanto tale sono una rappresentazione di me. Vorrei far arrivare il messaggio che essere gay non è il peggiore dei mali e vorrei che i ragazzi, ma anche tutte le persone che girano loro intorno, capiscano che la vita non si ferma, ma continua a espandersi e ad arricchirsi.

    D: Cosa sono i "Racconti brevi di Francesco Sansone"?

    R: Ė una rubrica de Il mio mondo espanso in cui sono contenuti dei racconti scritti solo per il web e che rispecchiano le caratteristiche che la gente che naviga in rete cerca. Non è facile scrivere per il web perché in poche righe devi dire tutto. La gente che sta al pc non ha voglia di perdere tempo e se qualcosa è troppo lunga, manco inizia a leggerla. Quindi in questi racconti cerco di trasmettere un messaggio in un testo che non supera le due pagine di word. Una bella sfida, ma che mi ha permesso di continuare a sperimentare con la scrittura. Ultimamente, però, non ho molto tempo e quindi è raro che scriva un racconto breve e confesso che questo mi spiace molto.

    D: Dove ti vedi tra dieci anni, come immagini sarà la tua carriera tra dieci anni?

    R: Sai che non lo so? Non mi piace fare progetti a lungo termine anche perché ho scoperto che poi non si realizzano mai. In quest’ultimo anno e mezzo tutto ciò che mi è capitato è successo per caso e pertanto prendo quello che la vita ha da offrirmi senza sperare o aspettarmi nulla. Potrebbe apparire come un discorso da codardi, ma non è così. Se uno non si aspetta nulla, non rimane deluso e può apprezzare tutto ciò che gli capita essendone contento. Chi aspira a tanto non ottiene mai quello che vuole e questo lo rende frustrato. Io non voglio fare questa fine. Ho già tanta frustrazione passata da smaltire per accumunarne altra (ride ndr).

    D: Tra gli artisti musicali che preferisci compare Dalida (oltre ad Ambra). La sua voce, le sue canzoni sono state per te fonte di ispirazione?

    R: No. Confesso che ascolto sempre la musica quando scrivo, ma non mi faccio mai ispirare da essa. Quando mi cimento in un testo, so già quali temi e sfumature dare e quindi scelgo la musica che penso meglio possa innescare certe emozioni in me, ma non aspetto mai che l’ispirazione mi venga data dalla musica perché creerei qualcosa che non è mio, qualcosa di plagiato. In alcuni testi è capitato che riportassi dei versi di canzoni, ma sono stati aggiunti dopo averli scritti e solo perché pensavo che fossero a essi inerenti.

    D: Sembrerà strano ma quando si legge capita che le persone si affezionano ai libri e di conseguenza questi occupano un posto speciale nel cuore del lettore. Sono quei libri che ti accompagnano nella vita… Il classico libro da tenere sempre sul comodino. Il mio è “L’Alchimista” di Paulo Coelho, tu Francesco hai un libro speciale? Qual’ è?

    R: Domanda difficile… ho tanti libri a cui sono legato e alcuni di loro mi hanno accompagnato in varie fasi importanti della mia adolescenza/accettazione e della mia vita in generale. Non saprei quale dirti. Ma se proprio devo dirtene uno, ti dico un titolo che ho scoperto da poco e che mi ha aiutato a riprendere in mano il seguito di “Io: Nella gioia e nel dolore”. Si tratta di “L’amore è uguale per tutti - la storia di Stefano e Alessio”, lo conosci? (ride ndr)

    D: Quasi tutti i bambini da piccoli hanno un eroe/eroina al quale si vuole assomigliare. Ne avevi uno? Se si, chi?

    R: Non lo so… forse nessuno in particolare… Anche se non volevo assomigliarle, vale se rispondo Ambra? (ride ndr)

    D: Che progetti hai per il futuro? Possiamo sperare in un nuovo libro?

    R: Venerdì 17 Maggio su Il mio mondo espanso inizierò a pubblicare un nuovo racconto a puntate che durerà 10 appuntamenti dal titolo Summer Beach. Una storia fresca, tipicamente estiva senza grandi pretese se non quella di dare cinque minuti di spensieratezza a chi la leggerà. Poi, come ti ho anticipato nella risposta di sopra, sto lavorando dopo tanti anni e tante richieste, a un seguito del mio primo libro che sarà anche l’ultimo che parlerà della mia vita. E poi c’è sempre l’idea di creare un volume secondo di Oltre l’evidenza – racconti di vita… Gay che, però, avrà alcune differenze rispetto al primo.

    D: C’è qualcuno che vuoi ringraziare?

    R: Ma tutti, davvero tutte le persone che mi hanno portato a rispondere alle tue domande. Non faccio nomi, ma loro sanno chi sono. Però un nome lo devo e lo voglio fare. Fra tutte c’è una persona che devo ringraziare per una serie di cose, in primis perché mi ama e mi da la possibilità d’amarlo, ed è Giovanni… ultimamente sto diventando sdolcinato, sarà l’età che avanza? (ride ndr)

    D: Bene Francesco, la tua intervista finisce qui. Spero di non averti annoiato, di non essere stata invadente o fatto troppe domande. Grazie mille!

    R: Annoiato? Ma figurati, mi sono molto divertito e ti ringrazio io per avermi dedicato il tuo tempo. Grazie!





    Tonia Cimini

    Edited by gix1974 - 16/5/2013, 15:15
     
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