Intervista ad Alessio Raciti - Parte I

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. cimini89
     
    .

    User deleted


    Buttata lì come idea, il protagonista di questa bellissima storia ha accettato la mia richiesta di intervistarlo. Non pensavo che Alessio dicesse SI e invece eccomi qui a postarvi la prima parte dell’intervista. Si, prima parte perché l’intervista è davvero lunga e voglio farvi conoscere un po’ per volta Alessio Raciti. Un’ Alessio discreto ma diretto... in fondo lui è così. Buona Lettura. Il Vice!


    Domanda: Ciao Alessio!Inizio con il dirti che ti ringrazio per la tua disponibilità, è un onore per me poter intervistare il protagonista del libro di Giusy Viro “L’amore è uguale per tutti - La storia di Stefano e Alessio”. Come ti senti nel sapere che diverse persone hanno letto il libro e quindi sono a conoscenza di gran parte della tua vita?

    Risposta: Provo imbarazzo e divertimento allo stesso tempo.

    D: Perché hai accettato che Giusy Viro mettesse nero su bianco la tua vita? Da dove nasce questa voglia?

    R: Nasce da amicizia e stima come artista nei suoi confronti principalmente, e secondariamente è stata un esigenza comunicativa verso chi guarda dal mondo esterno la realtà omosessuale.

    D: Ma tu l’hai letto “L’amore è uguale per tutti – La storia di Stefano e Alessio”?

    R: Si, l'ho letto.

    D: Nel libro si parla della tua vita e della tua storia con Stefano, però c’è poco che riguarda il momento in cui hai preso coscienza della tua omosessualità, o meglio di come l’hai vissuta. Che ricordi hai di quel periodo? Come hai vissuto la presa di coscienza della tua sessualità e quanto hai impiegato per accettarla e poi dirlo a chi ti voleva bene?

    R: E' un periodo alquanto difficile; nel libro se ne parla poco poiché non era quello un aspetto della mia esistenza che volevo condividere.

    D: Nella tua vita hai più volte dovuto fare i conti con l’omofobia di certe persone. Secondo te perché ieri come oggi è così difficile accettare come normalità l’omosessualità?

    R: Perche’ l’atteggiamento, chiamiamolo, di accettazione comporterebbe l’abbattimento di taluni modi di pensare senza i quali molti perderebbero i loro cosi’ detti e decantati privilegi. E’ comodo e facile discriminare, l’eguaglianza non fa comodo a molti.

    D: La tua storia dimostra come la vita per un ragazzo omosessuale non è costretta a essere vissuta nella solitudine. Che consiglio daresti a un giovane ragazzo che si rende conto di essere gay e ha paura di essere il solo?

    R: Direi soltanto di non avere paura e di non soccombere al bullismo i cui dati sono decisamente in allarmante ascesa.

    D: Hai dovuto lottare con tutte le tue forze per arrivare a realizzare i tuoi sogni senza che nessuno ti facesse uno sconto su nulla. Hai qualche rimpianto su qualcosa che hai fatto nel tuo percorso e, di contro, cosa rifaresti altre cento mila volte?

    R: Rimorsi moltissimi, rimpianti nessuno. Ho sbagliato moltissime volte ma quando la vita mi ha presentato il conto ho sempre pagato con i dovuti interessi.

    D: Prima di diventare un bravissimo stilista di una nota Maison e stimato insegnante dell’accademia di moda di Barcellona hai fatto il modello per mantenerti durante gli anni di studio a Roma, che ricordi hai di quel periodo?

    R: Ricordi per lo piu’ vuoti. Viaggi in ogni parte del mondo: dovuti alla mia professione, uno stratosferico giro di denaro che a volte dava alla testa, soprattutto in un ragazzo di 25 anni. Ho solo il ricordo della laurea che mi porto dentro con immutata emozione.

    D: Stefano è entrato nella tua vita sconvolgendo il modo con cui ti affacciavi ai sentimenti e alle relazioni. Posto che l’amore non si cerca, ma arriva, perché prima di lui eri diffidente nei confronti dell’amore?

    R: Non ero diffidente. Non credevo assolutamente e nel modo piu’ categorico all’ amore.

    D: Possiamo dire che con Stefano è stato un “colpo di fulmine”?

    R: E' stato assolutamente un colpo di fulmine!

    D: Cosa hai pensato, come ti sei sentito la prima volta che hai incontrato gli occhi di Stefano?

    R: Non ho capito piu’ nulla. Era come se avessero di colpo staccato l’interruttore delle mie facolta’ mentali.

    D: Quando hai incontrato Stefano per la prima volta è stato all’interno del negozio dove lui lavorava e tu, confuso da questo ragazzo, hai acquistato una maglia. Ricordi?? Sicuramente non consona al tuo modo di vestire perché di colore fuxia… (ride ndr) Alessio hai mai indossato quella maglia? Se si, in quale occasione?

    R: Si ricordo. L’ho indossata una volta in occasione di una scommessa.

    D: Quand’è che hai capito che Lui era la persona con cui avresti condiviso la tua vita?

    R: Una sera durante un concerto. E’ scattato qualcosa che ancora oggi non riesco a definire con le parole.

    D: Mi descrivi con poche parole Stefano e la vostra relazione?

    R: Stefano rappresenta un po’ la primavera: sole caldo e luminoso, ma anche temporali inaspettati con in aggiunta di tuoni e lampi. La nostra relazione....una relazione normale come quella di molte altre coppie con screzi, battibecchi anche accesi e momenti di comune e quotidiana vita di coppia.

    D: Qual’ è il momento più bello e quello più brutto che hai condiviso con Stefano?

    R: Sono riportati nel libro. Chi vuole conoscere la risposta basta leggerlo.

    D: Come ti sei sentito quando hai appreso la notizia dell’incidente di Stefano? E quando l’hai visto in ospedale in coma?

    R: Avevo la sensazione che la mia vita fosse finita. Preferisco accantonare quel doloroso ricordo.

    D: Dal libro si evince un Alessio dal carattere forte e deciso ma fondamentalmente una persona timida e riservata, diciamo anche chiusa. Sbaglio?

    R: Non sbagli affatto. Chiuso e come dicono alcuni amici a volte orso...

    D: Chi è Alessio Raciti?

    R: Sono me stesso con pregi e centinaia di difetti.

    D: Una grave perdita ha segnato la tua infanzia, quella di tuo padre. Che ricordi hai di lui?

    R: Quelli che qualsiasi figlio ha di un genitore presente nei primi anni della propria esistenza. Una persona sorridente, un gran lavoratore; un uomo per bene.

    D: Quanto ha inciso la sua morte sul tuo essere Alessio?

    R: Ha inciso in modo fondamentale. Nel bene e nel male la perdita di mio padre ha forgiato il mio carattere.


    Alla prossima, Tonia Cimini.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    2,533
    Location
    catania

    Status
    Anonymous
    Bellissima^_ì Grandiosi ragazzi e brava la nostra vice nonchè ufficio stampa. seu una forza ragazza ^_^
     
    Top
    .
1 replies since 31/5/2013, 18:38   217 views
  Share  
.