Calda notte a Capo d'Orlando

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    Salve come promesso ai miei lettori eccovi una missing moment della long fiction "voce del verbo...ti amo "
    ritroveremo Alessandro e Matteo dopo che li avevamo lasciati insieme e felici alla fine dei campionati mondiali di scherma.
    E' una storia senza pretese, tipicamente estiva.
    un abbraccio a tutti voi e buona lettura


    Calda notte a Capo d Orlando
    ( missing moment “voce del verbo ti amo“)


    Il chiaro di luna in riva al mare era uno spettacolo da mozzare il fiato.
    In particolare, se un simile spettacolo lo si ammirava in uno dei luoghi più belli e suggestivi della splendida Sicilia.
    Capo d’Orlando in Agosto offriva uno spettacolo notturno unico.
    L’aria salmastra tipica di quell’esclusivo luogo di villeggiatura rinfrescava le caldi notti estive, offrendo un gradevole ristoro ai turisti che passeggiavano sul lungomare fino a tarda notte.
    Molte coppie amavano passeggiare sulla battigia lasciandosi guidare dal riflesso della luna che si specchiava nel mare quasi immobile, creando un atmosfera quasi magica.
    Due ragazzi quella sera passeggiavano mano nella mano, in silenzio, godendosi la bellezza di quella notte di inizio agosto, lasciandosi alle spalle il brusio dei turisti che, a un paio di centinaia di metri, continuavano a passeggiare sul lungo marciapiede.
    “Non ero mai stato in Sicilia.” Commentò Matteo fermandosi ad ammirare l’orizzonte segnato da alcune luci in lontananza, sicuramente erano le barche di alcuni pescatori.
    Alessandro sorrise e gli cinse la vita, “Quando ho detto che sarebbe stata una sorpresa ero sincero.”
    Lo tenne stretto assaporando ormai il familiare profumo della pelle del fidanzato.
    Convivevano ormai da sei mesi, quella sarebbe stata la loro prima vacanza, anche perché dopo i campionati mondiali, gli impegni del giovane atleta erano raddoppiati.
    Matteo si lasciò andare contro l’ampio torace del compagno.
    Tra le braccia di Alessandro si sentiva al sicuro, in pace con il mondo intero.
    Sollevò una mano per accarezzargli una guancia e incontrare due splendidi occhi grigio azzurri.
    Alessandro sorrise e appoggiò la guancia contro quella mano delicata, voltandosi appena per sfiorarne il palmo con le labbra.
    Sentì Matteo fremere tra le sue braccia.
    “Sei sempre suscettibile, amore mio.” Lo prese gentilmente in giro mentre si chinava per sfiorargli le labbra con un lieve bacio a stampo.
    Nonostante l’oscurità era certo che il fidanzato fosse arrossito.
    “Quando la smetterai di fare strane allusioni?“ chiese Matteo per darsi un contegno.
    Alessandro scoppiò a ridere.
    “Mai!” rispose e senza dargli il tempo di protestare, lo sollevò di peso e in due balzi lo portò vicino a un’insenatura lì vicino, formata da alcuni scogli e abbastanza appartata.
    “Ma sei impazzito?” lo sgridò Matteo, ma fu poco convincente perché sentì la risata sommessa del fidanzato “potrebbero vederci…”
    Alessandro si chinò a sfiorargli le labbra, “Non ci vedrebbero nemmeno con un microscopio.” rispose, mentre con le labbra scendeva lungo il collo di Matteo, strappandogli languidi sospiri, “Siamo abbastanza lontani dalla baraonda.”
    Matteo avrebbe voluto replicare, ma la mano del compagno che apriva i bottoni della sua camicia gli stava dando alla testa.
    In quei mesi Alessandro era diventato molto più intraprendente e questo a Matteo non dispiaceva per niente.
    Si sentì adagiare contro la fredda e liscia parete dello scoglio e rabbrividì.
    “Vuoi aiutarmi?“ chiese Alessandro con voce roca.
    Matteo non si fece pregare, allungò una mano e con decisione sfilò la maglia che Alessandro indossava.
    La sua mano cominciò ad accarezzare languidamente gli addominali scolpiti del giovane, che gemette a sua volta.
    Presto entrambi furono liberi dei vestiti.
    Matteo aveva preso a sua volta l’iniziativa, sapeva come dare piacere all’uomo che amava e non perdeva occasione per farlo.
    Senza staccare le labbra da quelle di Alessandro, scese con la mano lungo le gambe dell’altro e preso in mano il suo membro cominciò a massaggiarlo, dapprima lentamente poi, quando avvertì i gemiti soffocati del partner, aumentò il ritmo.
    Alessandro in uno spasmo di desiderio attirò Matteo contro di se, afferrandolo per i fianchi.
    “Vuoi provocarmi?” chiese al suo orecchio, prima di mordicchiargli il lobo, sapeva che quello era un punto particolarmente sensibile dell’altro, infatti, lo sentì rabbrividire e rallentare per un attimo la dolce tortura alla sua intimità.
    Alessandro era al limite, si morse il labbro per non urlare di piacere quando arrivò all’apice.
    Posò il capo contro la spalla di Matteo per riprendere fiato, mentre l’altro continuava ad accarezzarlo senza sosta.
    Matteo sapeva benissimo che non sarebbe di certo finita lì, infatti, sentì le braccia di Alessandro avvolgerlo nuovamente, mentre le loro bocche si cercavano ancora con bramosia famelica, ma stavolta fu Alessandro a prendere l’iniziativa.
    Senza esitare la sua mano scivolò fino al membro del più giovane, con estenuante lentezza cominciò a stuzzicarne la parte superiore fino a quando non divenne completamente eretto.
    La sua mano cominciò a massaggiarlo con maggior ritmo, mentre con le labbra era sceso fino a raggiungere il torace di Matteo, e adesso con rinnovato piacere stava godendo nel tormentargli i capezzoli, mentre il ragazzo gemeva dal desiderio e dal piacere crescente che quelle carezze gli provocarono.
    Matteo chiuse gli occhi, reclinando la testa all’indietro e affondando le mani nei morbidi capelli di Alessandro, era al limite , fu con rantolo soffocato che venne proprio addosso al fidanzato, il quale non sembrò per nulla infastidito.
    “Ti voglio.” sussurrò col fiato corto sulle labbra di Alessandro, prima di cingergli il collo con le braccia e stringersi a lui in un esplicito messaggio.
    Alessandro lo strinse a se, erano così avvinghiati che nemmeno un filo avrebbe avuto lo spazio per poter passare tra loro due.
    Matteo gli stava chiedendo tacitamente che voleva essere preso.
    Nonostante l'esperienza di Alessandro fosse solo agli inizi, non poteva di certo negare quell’atto di amore al fidanzato; anche perché gioiva in cuor suo nel sapere di provocare piacere all’altro, con gesti che ormai erano divenuti naturali per lui.
    “Voltati, amore.” gli sussurrò dolcemente, continuando a baciarlo su collo.
    Matteo ubbidì, cercando sostegno nella fredda e liscia parete dello scoglio.
    Alessandro s’inumidì un dito con la saliva, non avendo il lubrificante doveva stare particolarmente attento per evitare di fare male al proprio partner.
    Quando introdusse lentamente il primo dito Matteo infatti s’irrigidì, ma Alessandro cominciò a tracciare una scia di minuscoli baci sulla spina dorsale del più giovane, tanto che il desiderio e il piacere fecero dimenticare a Matteo quasi del tutto il fastidio per quell’intrusione.
    Alessandro aveva imparato dal compagno, che bisognava essere preparati con calma e lentezza, e così stava facendo lui.
    Quando anche il terzo dito riuscì a entrare attraverso l’apertura, comprese che Matteo era pronto.
    Si avvicinò ancora di più al giovane e cominciò a spingere.
    Lo sentì irrigidirsi all’istante a causa del dolore.
    Matteo socchiuse gli occhi per cercare di resistere al fastidio che provava, in cuor suo sapeva quanto costasse ad Alessandro stare immobile, ma anche questo era un grande gesto di amore.
    Trattenne il fiato però, quando percepì la mano dell’altro prendere con delicatezza il suo membro e massaggiarlo.
    Era un modo per farlo rilassare e attenuargli il dolore.
    Matteo cominciò a gemere e con un sospirò mosse il bacino, Alessandro a sua volta trattenne un gemito, finalmente poteva muoversi liberamente e le pareti calde e umide dell’intimità di Matteo erano una tentazione troppo grande.
    Riprese a spingere fino a quando non fu completamente dentro di lui, muovendosi all’unisono, sembravano affamati l’uno dell’altro.
    A ogni spinta i gemiti e i sospiri si fondevano, Alessandro tirò ancora di più a se Matteo per sentirlo pienamente prima di arrivare all’orgasmo, seguito dal compagno che, esausto e senza fiato, si lasciò cadere contro la liscia e fresca insenatura di quello scoglio per trovare sostegno, poiché le gambe non reggevano entrambi.
    Rimasero così per lunghi istanti; in silenzio l’uno appoggiato all’altro, stremati e senza fiato.
    Alessandro non poteva vedere gli occhi del fidanzato, ma era certo che stavano brillando; era sempre così dopo che avevano fatto l’amore.
    Si staccò da lui a malincuore, porgendogli una mano per aiutarlo a rimettersi in piedi.
    Nessuno dei due parlò, fu Matteo che prima di raccogliere i propri vestiti si sollevò e sfiorò le labbra dell’altro in un tenero bacio.
    “Ti amo.” gli sussurrò dolcemente.
    Alessandro sorrise lo tenne stretto, “ Lo so, tesoro mio.” Rispose sfiorandogli la guancia con la punta delle dita, prima di chinarsi per raccogliere i loro indumenti.
    Si rivestirono in pochi minuti, prima di ripercorrere a ritroso il tratto di spiaggia che avevano percorso.
    Camminavano mano nella mano, non avevano ancora voglia di tornare in albergo.
    Quando risalirono la scala, che portava all’aria pedonale della strada illuminata quasi a giorno, Matteo poté osservare il profilo del suo compagno.
    Un viso bello come la prima volta, quando lo aveva incontrato oltre sei mesi prima, ma l’ombra cupa di quei lineamenti di un tempo aveva lasciato il posto a un viso decisamente solare, appagato.
    Sentendosi osservato Alessandro si voltò, “Perché mi guardi così? “ chiese incuriosito.
    Matteo alzò le spalle “Stavo pensando a quante cose sono cambiate in sei mesi.”
    Alessandro lo guardò stupito, poi scoppiò a ridere, avrebbe dovuto abituarsi ai bizzarri discorsi del compagno.
    “Siamo ancora all’inizio dei cambiamenti.” Rispose il giovane con un guizzo negli occhi azzurri.
    Matteo lo guardò incuriosito, che cosa voleva dire?
    “Avrai tutta la vita per scoprirlo” ripose Alessandro, prima di tirarselo dietro lungo il marciapiede che costeggiava il lungomare Andrea Doria di Capo d’Orlando.


    FINE

    Grazie a Tonia e Lilia per il betaggio.

    :) :)

    Edited by Lilia812 - 6/7/2013, 17:34
     
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