Intervista ad Onda1965

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  1. cimini89
     
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    Autrice di racconti Yaoi sul sito EFP, Onda1965 risponde alle mie domande... Donna curiosa sono!! Buona lettura!!


    Domanda: Grazie per aver accettato di rispondere a qualche domanda Onda1965 o Milly..come preferisci essere chiamata? Sul sito EFP pubblichi con lo pseudonimo di Onda1965, quando è nata questa passione per la scrittura?

    Risposta: Lo pseudonimo Onda è nato da quella che allora era l'immagine che utilizzavo come avatar: un'onda oceanica, sai di quelle di diversi metri, amate dai surfisti, ma gli amici, anche su EFP, mi chiamano Milly.
    Per quanto riguarda la passione per la scrittura, ce l'ho da sempre. Già da bambina mi capitava di immaginare storie, anche se non le scrivevo ancora, ma comunque, sempre, molto realistiche, già da allora. Poi ho cominciato a buttarle giù con carta e penna, ma era molto difficoltoso correggerle perché, ad un certo punto, diventavano illeggibili; allora dovevo copiare nuovamente tutto e la cosa diventava dispendiosa, a livello tempo, e anche un po' noiosa.
    Devo dire che i sistemi di scrittura, prima, ed i computer, dopo, hanno innovato e facilitato molto il “mestiere” di scribacchino (scrittore è troppo altisonante per me).

    D: Sul sito sei molto seguita e hai diversi fan, la prima volta che hai pubblicato pensavi di raggiungere questo livello di popolarità?

    R: Oh, assolutamente no, e non è falsa modestia, ma la verità. Pensa che ho scoperto EFP grazie ad un'amica moooolto sveglia di mia figlia e, la stessa ragazzina, dopo un po' che leggevo e ci scambiavamo pareri in proposito, ha voluto leggere qualcosa di mio e poi mi ha convinta a postare.

    D: Domanda indiscreta: chi è Onda1965/Milly? Che fai nella vita?

    R: Il lavoro più arido del mondo, “il cane da guardia” -come dico io-, ossia il contabile. E con questo non è che io lo disprezzi, anzi, c'è una qualche “poesia” nel far quadrare un bilancio, ma i numeri sono numeri e due più due fa sempre quattro.
    Le parole, invece, sono il “materiale” più duttile che esista: puoi essere divertente, noioso, intristire, donare gioia, serenità, disperazione … tutto con le parole.

    D: Perché hai deciso di scrivere storie Yaoi?

    R: Bella domanda, questa. Prima di EFP non avevo mai letto online e non avevo mai letto yaoi, e subito, ti dirò, sono rimasta perplessa. Poi mi sono resa conto che per me questo genere aveva una potenzialità infinita, perché secondo me l'altra metà del cielo -gli uomini- mi assomigliano più di quanto non mi assomiglino le donne. Io ritengo di essere un uomo sotto mentite spoglie. Di conseguenza scrivere di uomini mi riesce abbastanza facile e cosa può esserci di più incredibilmente diretto dell'amore tra due uomini? Penso che sia la forma d'amore più sublime, meno artefatta, più autentica.
    Io scrivo -e leggo- solo slash maschile: col femminile non mi ci trovo.

    D: Cosa ne pensa la tua famiglia di questa passione?

    R: Questa è l'unica cosa che è solo mia -e di chi mi legge-: nessuno della mia famiglia sa che scrivo e che scrivo yaoi.

    D: In questi ultimi mesi il genere MM è diventato popolare grazie alla casa editrice Dreamspinner che esporta libri di autori/autrici stranieri e piano piano anche autori italiani stanno sperimentando questo genere. Tu che ne pensi? Hai letto qualcosa di questo genere?

    R: Ho letto solo online su siti come EFP, Fanworld, Nocturne Alley. Non ho ancora “incontrato” libri, diciamo così, di carta di questo genere.

    D: Hai scritto diversi racconti tutti molto belli ed emozionanti, per scriverli hai preso spunto da storie vere o è nato tutto nella tua mente?

    R: L'uno e l'altro. Ci sono personaggi che appartengono, almeno in parte, al mio quotidiano, i luoghi sono autentici, le situazioni verosimili perché io non mi trovo a scrivere fantasy -perché forse non ho abbastanza fantasia- o fan fiction su personaggi esistenti o i cui tratti sono già stati tracciati da altri .perché pone troppi vincoli alla mia immaginazione-. Le uniche che ho scritto sono del fandom di Harry Potter, ma ho presto abbandonato il genere: non fa per me.
    Pensa delle storie che sono piaciute di più l'avevo scritta in genere “het” e l'ho riscritta in slash e ha reso davvero molto, molto di più.

    D: Hai la capacità di rendere i tuoi personaggi reali e quando leggiamo è come se venissero fuori dalla schermo del pc ..c’è un personaggio delle tue storie al quale sei più legata?

    R: Sono tutti molto importanti, ma forse Lupo è quello che mi appartiene di più, forse perché, facendo un esame di coscienza, è quello che più mi assomiglia.

    D: Tra i tuoi racconti che hai scritto ce né uno che ti senti particolarmente dentro? Se si, quale e perché?

    R: Tra tutte, come storia, forse quella che mi appartiene di più è quella di "My Angel” , forse per un certo tipo di affinità tra il mio vissuto personale e quello di Angelo, solo che lui riesce a coronare il sogno di fare prima il correttore di bozze e poi lo scrittore; io pubblico su EFP e qualche volta faccio la beta per qualcuno che si fida abbastanza di me da affidarmi i suoi racconti.

    D: Hai mai pensato di far diventare i tuoi racconti dei veri libri e pubblicare?

    R: Qualche volta, molto tempo fa, quando avevo ancora la presunzione tipica dei giovani. Non penso di avere le capacità per scrivere qualcosa di davvero molto interessante che possa attrarre l'attenzione di migliaia di persone. Non so quali siano i numeri minimi di vendita perché valga la pena di pubblicare un libro, ma non penso di avere gli argomenti necessari a richiamarli.
    Comunque -bontà loro- coloro che mi seguono riescono comunque a trasmettermi calore, amicizia, interesse.

    D: Che messaggio vuoi trasmettere ai tuoi lettori con le tue storie?

    R: Non so se ci sia un messaggio in particolare nelle mie storie, non hanno grandi pretese: solo far trascorrere, a chi ha la voglia e la bontà di leggere, un po' di tempo, possibilmente senza troppe angosce, perché nella vita di tutti i giorni ne abbiamo sempre troppe, senza aggiungerle anche in un passatempo come la lettura.
    Cerco sempre di fare in modo che i miei racconti siano verosimili, sia negli accadimenti che nei luoghi e nei “tempi storici”. Se scrivo di qualcosa che non conosco, cerco di documentarmi al meglio di modo da non scrivere castronerie troppo grandi.
    Amo discutere con -lasciamelo dire- “i miei lettori”, perlomeno quelli che decidono di farmelo sapere, le scelte e le svolte nelle storie, anche se il mondo di EFP nei miei confronti è sempre stato piuttosto avaro di commenti. Alcuni di loro sono diventati miei amici, li sento vicini quando pubblico, e sento che loro aspettano con trepidazione di sapere … e poi, cosa succede?
    A volte mi sembra di essere tornata molto indietro nel tempo, quando sui quotidiani venivano pubblicati i romanzi a capitoli e la gente apriva il giornale con la speranza di trovare un nuovo episodio della storia.

    D: Oltre al sito EFP hai creato un tuo blog dove leggere le tue storie?

    R: Non ho idea di come si apra un blog, e probabilmente non avrei il tempo di gestirlo, oltretutto sono un dinosauro che l'informatica l'ha sempre usata quasi solo per lavorare.

    D: Come ti senti quando concludi una storia?

    R: Da una parte bene, perché non ci sono più fili che pendono, tutti nodi sono venuti al pettine e sono stati risolti, in qualche modo; dall'altra mi sento un po' svuotata, perché è come se la storia e i suoi protagonisti mi lasciassero per avere una loro vita, una loro storia.

    D: Che genere di libri preferisci leggere?

    R: Non ho un genere preferito: ho sempre letto di tutto, dai gialli ai classici, dai romanzi alle biografie, dai libri per ragazzi ai saggi scientifici, l'importante è che sia roba interessante e ben scritta.

    D: Autore/autrice preferito?

    R: Tutti quelli che scrivono bene e, per gli stranieri, possibilmente, che vengono tradotti bene.

    D: Libro sul comodino?

    R: Arthur Conan Doyle. Un giallo di Sherlock Holmes.

    D: Stai lavorando a qualche nuova storia in questo momento?

    R: Al momento sono un po' al palo: ho finito da poco l'ultima pubblicata e sento che sono un po' combattuta, un po' alla deriva.

    D: Dove ti vedi tra dieci anni?

    R: Chissà, temo esattamente dove sono ora, a meno che il destino non decida diversamente e, se fosse, speriamo meglio.

    D: La nostra chiacchierata finisce qui Milly e ti ringrazio ancora per aver accettato. Spero di non esser stata indiscreta e di leggere presto nuovi racconti.

    R: Grazie a te di avermi ritenuta talmente interessante da voler scoprire cosa penso.


    Tonia Cimini, il Vice!
     
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0 replies since 29/10/2013, 12:54   76 views
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